«Noi non siamo andati laggiù alla ricerca del pittoresco o per soddisfare un semplice zelo erudito, ma per tentare di ricostruire la vita culturale, tradizionale, delle generazioni contadine che si sono avvicendate sul suolo Lucano.»

De Martino, 1952.

La Lucania è una terra di incroci, in cui frammenti di culto contadino vanno a intrecciarsi con le particolarità del cristianesimo meridionale. Se nomi quali Colobraro, Tricarico e Albano di Lucania, possiedono una certa risonanza a varie altezze dello Stivale, lo si deve all’interesse demologico ed etnografico che la Lucania ha esercitato, a partire dagli anni ’50 del ‘900, sulla comunità scientifica Italiana. Anche per i non addetti ai lavori, nomi quali Ernesto De Martino (Antropologo e Storico delle Religioni), Diego Carpitella (Etnomusicologo), Franco Pinna e Ando Gilardi (Fotografi), possono risultare “familiari”, per il loro impegno nello studio di quel folklore magico-religioso che si attribuiva alle culture contadine, agli antipodi, secondo una visione politica del tempo, al motore trainante della società industriale del Nord Italia.

Scopo di queste ricerche interdisciplinari fu quello di cogliere le tecniche magiche con cui le comunità si confrontavano, cogliendone le funzioni psicologiche, gli aspetti socio-relazionali dietro alle dinamiche di fascinazione, il tutto avendo cura di leggere il fenomeno all’interno della dimensione storica del Sud Italia. All’interno di quella cornice in cui un’ambiente e un’epoca condivisi, permettevano a una comunità di riconoscere, nonché riconoscersi, in un particolare ordine: tale da rendere la pratica magica un elemento comprensibile, da leggere in maniera unitaria con il resto della cultura.

Venuto meno l’impulso di ricerca demologico, a quasi 70 anni dalle prime spedizioni Lucane, cosa resta oggi di quel panorama magico, a cui l’equipe di De Martino guardava, per portare avanti la causa del riscatto del mondo contadino? Probabilmente una chiave di lettura sopita, per poter raccontare non solo cos’era la Lucania durante il ‘900, ma soprattutto per poterci aiutare a capire cosa sia oggi la Basilicata montana e rurale.

Quest’estate siamo venuti a conoscenza del progetto “Il paese della luna piena”, il cui scopo è quello di salvare il piccolo borgo di Trivigno, incastonato su un’altura che si affaccia sulle Dolomiti Lucane. Per scongiurare il rischio di divenire un paese fantasma, a soccorso dell’abitato si è mossa la società civile, con un azione mossa “dal basso”, grazie all’interessamento di Carmensita Bellettieri (giornalista professionista e blogger), assieme a Raffaele Cutolo (presidente della LAPIS) e Teresa Blescia (esperta di servizi d’accoglienza online). Nel 2021, con un finanziamento realizzato su Gofundme, il team ha raccolto un primo finanziamento, con cui ha deciso di realizzare “I’m Pulminal”: ossia un gioco dalla forte impronta narrativa, incentrato su quindici carte disegnate da Celestino Petrone (laureando all’Accademia delle Belle Arti), con lo scopo di raccontare la cultura e il folklore del borgo Lucano.

Grazie al potere simulativo e immaginifico del ludico, per le strade di Trivigno tornano a vivere i personaggi rappresentati all’interno del mazzo dal gioco: al levarsi delle stelle torna per le strade il ferino Pulminale, impegnato a cercare la propria amata prima del sorgere della Luna Piena; le inquietanti Masciare, pronte ad ascoltarlo e a fare cerchio attorno a lui; i pestiferi Monacelli, in grado di provocare sogni negli uomini addormentati; la sventurata Donna Lisa, che per amore visse e per un amore osteggiato morì; Il Brigante, l’altro signore della notte, in cerca del momento proficuo, per impossessarsi del prossimo tesoro. Le altre dieci carte del mazzo rappresentano animali e prodotti tipici locali, il cui impiego, nell’economia del gioco, servono a poter portare avanti quel sogno condiviso che è il narrare una storia assieme.

A colpirci è stato come il primo intento, dietro alla messa in gioco della propria cultura, sia quello di promuovere e valorizzare il territorio, utilizzando uno strumento ludico per incentivare quell’interesse necessario a far sì che una comunità possa crearsi e tornare a vivere. Come ci ha raccontato Carmensita durante la nostra chiacchierata telefonica, “I’m Pulminal” è solo un primo tassello della progettualità de “il paese della luna piena”: un primo passo che può rivelarsi importante, qualora il gioco di carte ricevesse le attenzioni e il supporto del mondo ludico. In altri termini, per Trivigno, la ricerca del Pulminale potrebbe indirizzarsi verso “Lucca Comics and Games” o altre fiere di settore, che possano aiutare il progetto a essere conosciuto come un buon esperimento di unione tra pratiche ludiche e valorizzazione del territorio e del patrimonio, materiale e immateriale.

Se siete in vacanza in Basilicata, o vi trovate a poter raggiungere facilmente Trivigno, vi consigliamo di visitare il paese sabato 27 agosto: infatti, a partire dalle ore 10, sarà possibile giocare a “I’m Pulminal” per le vie del borgo, mangiando prodotti tipici locali sul posto. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17, nella Sala Consigliare del Comune di Trevigno, saranno presentate le carte e il progetto: all’incontro sarà presente Antonio Nicoletti (direttore dell’Agenzia di promozione territoriale), Gianpiero Perri (consigliere scientifico della Presidenza della Giunta) e Cosimo Latronico (assessore all’energia). Il pomeriggio sarà allietato dalle performance artistiche di Caterina Pontrandolfo, accompagnata dalle note di piano di Rosalba Napoleone, mentre saranno esposti al pubblico i lavori di Celestino Petrone, disegnatore delle carte di “I’m Pulminal”.

Come ci ha promesso Carmensita, al termine della nostra chiacchierata, lo scopo di “I’m Pulminal” è quello di sognare e far sognare, senza dimenticare che il bello di questo viaggio passa per il piacere di giocare, riscoprendosi tutti narratori intorno a quel sapere condiviso che è la cultura.

E noi, che crediamo nei sogno, non possiamo che augurare il meglio a questo progetto, sperando un giorno di poter toccare con mano l’appassionato lavoro di Carmensita e delle altre persone che credono nella valorizzazione della loro terra: la bella Trivigno, in attesa sul monte della propria luna piena.

Il team di “I’m Pulminal” e “Il paese della luna piena” è composto dalle autorialità di:
Soggetto e testi: Carmensita Bellettieri
Disegni: Celestino Petrone
Mappe: Teresa Blescia
Foto e video: Raffaele Cutolo
Progetto grafico: Laura Maria Lanzi

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